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AREA MANAGERIALE: Le verità e le solite bugie 

Da tempo il SIBC si è lanciato in una ”operazione verità” sull’Area Manageriale, scagliandosi contro i meccanismi degli avanzamenti, i sistemi valutativi, i modi in cui sono scritte alcune norme del Regolamento del Personale. Peccato che quel sindacato, evidentemente in trance agonistica per lo sforzo profuso, si scordi di dire ai colleghi che ha firmato, come quasi tutti i sindacati presenti in Banca, la riforma dell’Area Manageriale, che da tempo fortissimamente critica. Hanno firmato nella primavera del 2017 ed hanno successivamente partecipato alla sede di verifica.

Basterebbe già questo a porre una pietra tombale sull’affidabilità di qualsiasi affermazione riportata sui suoi volantini, ma andiamo oltre.

Quel sindacato continua a chiamarci il “Sindacato dei Dirigenti”, quando sempre quel sindacato si oppone con tutte le sue forze a rendere pubblica la composizione, per gradi e segmenti, degli iscritti ai vari sindacati, che noi abbiamo più volte proposto e che riteniamo sia opportuna (se non doverosa) per garantire maggiore trasparenza a tutti i colleghi. Certo, più un sistema è trasparente, più è difficile dire fesserie senza essere scoperti. E questo può essere un problema per chi fonda la propaganda principalmente su fake news.

Sempre quel Sindacato ci critica per avere scritto che rappresentiamo quella parte dei colleghi che “ha più a cuore” le sorti della Banca. Ne siamo orgogliosi: si tratta solo di dirigenti? Ovviamente no. Si tratta di centinaia di consiglieri che hanno spesso posizioni funzionali importanti e più che legittime aspettative di crescita e di carriera, e di tantissimi giovani expert che si riconoscono nei nostri valori e nella nostra azione. Abbiamo tra gli iscritti anche giovani operativi, sovraqualificati e inquadrati in gradi di sicuro non corrispondenti alle loro capacità e alla loro preparazione.

Anche il tema di “Quota 100” viene fortemente distorto dal SIBC. È evidente, infatti, che se per fronteggiare uscite non pianificate la Banca assume 4 volte gli expert che aveva pianificato di assumere, difficilmente questo non si rifletterà sui tempi dei passaggi al segmento superiore. Si dirà: colpa della riforma, colpa del Sindirettivo-Cida! Troppo pochi i passaggi a Consigliere! Peccato che, sempre quel Sindacato, ometta di ricordare ai colleghi che i passaggi a F2 del vecchio sistema erano sì e no la metà di quelli che oggi sono previsti come passaggi a Consigliere (sì, avete letto bene, la metà…una settantina contro i 133 previsti per quest’anno). Inoltre, nel vecchio sistema, spesso l’assunzione del grado di F2 era subordinata a prendere servizio in altre città, con altre mansioni, con ben altri sacrifici personali per non “perdere” il risultato del concorso interno (che, ricordiamo, diversi validissimi colleghi hanno dovuto ripetere più volte per ottenere la sospirata e meritata promozione).

Inoltre, si omette di ricordare che il “convegno”, prova per il passaggio a Condirettore, consentiva ai pochissimi colleghi che riportavano “voti utili” di diventare dirigenti trascorsi “appena” 5 anni dallo svolgimento della prova, e che nel vecchio sistema se non si veniva nominati entro 5 anni si perdeva il “voto utile” e si ricominciava daccapo. Ovviamente, anche in questo caso l’assunzione del grado era spesso subordinata a un trasferimento d’ufficio, in residenze spesso scomode e lontane rispetto a quella di origine. E che succedeva se non si accettava il trasferimento? Tutto finito, niente promozione. Tutto da rifare.

Oggi, chi è che viene trasferito d’ufficio contro la sua volontà? Chi è che si trova a dover accettare un trasferimento d’ufficio per riuscire ad acquisire la tanto agognata promozione? Nessuno.

Sempre quel Sindacato, lo ricorda che nel vecchio sistema non esisteva proprio un mercato del lavoro interno, e che spesso si aveva notizia della scopertura di posizioni funzionali solo mediante il messaggio che comunicava le nuove nomine decise dall’Amministrazione?

Tutte verità che, ovviamente, chi cerca di catturare consensi facendo leva sul malcontento dei colleghi si guarda bene dal pubblicizzare.

E questo che significa? Viviamo nel migliore dei mondi possibili? Sicuramente, NO. L’attuale impianto dell’Area manageriale evidenzia diffuse problematiche, proprio a cominciare dal segmento degli expert. Altre problematiche interessano i processi di passaggio di segmento, il sistema di feedback e i meccanismi delle vacancy. Il nostro Sindacato è più che disponibile ad affrontarle, senza pregiudiziali, per trovare assieme a chi vorrà lavorare nell’interesse dei nostri colleghi le migliori soluzioni possibili.

Certo, capiamo che sia molto più semplice criticare (“scordandosi” di avere anche firmato la riforma dell’Area Manageriale) che lavorare e prendersi delle responsabilità, e questo lo vediamo da una ventina d’anni, almeno, ossia da quando si parla dell’imminente riforma dell’Area operativa, dove i nostri colleghi si trovano vincolati da un sistema di regole vecchio, rigido e che svilisce le competenze e le aspettative di carriera dei più giovani e più bravi, che si trovano davanti percorsi di crescita che durano decenni e che hanno numeri di promozioni ridicoli rispetto a quelli dell’Area manageriale.

Lunedì 22 riprende il negoziato sull’Area Operativa: finalmente quel sindacato, “paladino degli scontenti e dei livorosi”, intenderà fare qualcosa per risolvere i problemi esistenti, o vorrà continuare a gettare fumo negli occhi a tutti i colleghi, sostenendo come sempre di voler cambiare tutto, per poi non cambiare niente? Chi lo sa.Per chi, invece, vuole seriamente mettersi al lavoro e trovare soluzioni, noi siamo sempre disponibili al confronto e al dialogo costruttivo.

Roma, 17 aprile 2024

Il Comitato di Presidenza

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