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PENSIONI 2022 (o meglio, pensioni relative al 2022)

Un mini adeguamento… tanto ‘mini’ da non essere stato neppure da tutti percepito –

A tergo della ‘busta’ o foglio esplicativo della pensione (mod. 79 Sip) relativo al mese di novembre, figura la seguente comunicazione della Banca:

“Nel corrente mese l’importo della pensione è stato rivalutato applicando l’indice di perequazione definitivo per l’anno 2022 stabilito dalle disposizioni di legge e comunicato dal Casellario centrale INPS (+ 0,2% rispetto all’indice provvisorio).  Il decreto ‘Aiuti bis’ ne ha previsto il riconoscimento anticipato a novembre anziché a gennaio 2023. Contestualmente sono stati riconosciti anche gli arretrati dell’anno 2022 e sono stati effettuati gli eventuali conguagli di tassazione sulla base delle nuove aliquote di tassazione comunicate dal Casellario”.

I nostri trattamenti di pensione 2022 (sia nella componente Inps sia nella componente Banca) sono stati quindi rivalutati, di poco è vero, ma rivalutati: di uno 0,2% che corrisponde a 2 euro ogni mille euro e, quindi, a 20 ogni 10 mila e, a seguire, a 100 euro di rivalutazione per una pensione di 50 mila euro lordi annui: e così via. A ognuno calcolare, quantificandolo, l’incremento con riguardo alla propria posizione.

I nuovi importi di pensione, però, a novembre sono stati evidenziati, figurando nella busta paga, solo dalla Banca (e non anche nel riquadro Inps) sotto la voce ‘Pensione di regolamento lorda’, nella parte descrittiva della busta. Voce che a novembre è stata articolata in due diverse stringhe o righe:  

. la prima, descrittiva della ‘nuova’ pensione di regolamento, il cui importo consente di appurare l’entità della rivalutazione mensile in termini assoluti e non solo percentuali, attraverso il raffronto con  l’importo della pensione di regolamento corrispostaci nello scorso ottobre, e

. una seconda riga, qualificata sempre come pensione di regolamento, che evidenzia la somma degli importi dovuti allo stesso titolo (rivalutazione mensile dello 0,2%) per i 10 mesi da gennaio a ottobre 2022.

          Da parte dell’Inps, invece, la rivalutazione dello 0,2%, con la corresponsione degli arretrati dovuti per l’anno, troverà evidenza nella pensione in pagamento il 16 del corrente mese di dicembre. Quando avremo modo perciò di rilevare, ove disponiamo del prospetto di dettaglio delle componenti della pensione stessa e raffrontando il prospetto con quello di novembre, il maggior importo mensile della pensione Inps a noi spettante (già assorbito, peraltro, dal maggior importo della ‘pensione di regolamento’ così come rideterminata a novembre dalla Banca).

A dicembre l’Inps evidenzierà pure gli arretrati relativi ai mesi da gennaio a novembre 2022, con apposita voce denominata in busta come “conguagli per arretrati”.

Nei conteggi e nelle buste Banca e Inps figurano anche marginali aggiustamenti, positivi o negativi, relativi all’Irpef ricalcolata e dovuta per l’anno da ciascuno.

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          Sin qui la ‘nota’, diciamo pure, ‘positiva’ dei nostri trattamenti di pensione, giunta inaspettata in questo scorcio d’anno, alla vigilia però di nuova ‘nota’ (preannunciata nel disegno della Legge Finanziaria per il 2023) che trasformerà in costernazione l’attuale nostro debole compiacimento per uno 0,2% che non avevamo messo in conto. Sempre che siano confermati e recepiti in legge (ma è certezza che lo siano) i nuovi meccanismi o aliquote di rivalutazione dei trattamenti di pensione che dovrebbero aver valenza limitatamente al biennio 2022-23; salvo che, come ci insegna l’esperienza di questi ultimi vent’anni, allo scadere del biennio le nuove aliquote siano ulteriormente prorogate o, peggio, sostituite da più deleterie misure punitive dei nostri trattamenti.

          Aliquote o meccanismi di rivalutazione che hanno costituito oggetto di dura contestazione da parte della Cida e che, ancorché illustrati con dovizia da tutti i mezzi di grande informazione (giornali e TV), costituiranno oggetto, anche per ciò che attiene allo scrivente Coordinamento Pensionati, di specifica Comunicazione e di specifiche considerazioni di merito a corredo.

Roma, 1° dicembre 2022                   

Coordinamento Pensionati Mario Pinna — Antonio Signorello

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