SUPPLEMENTO DI CONFRONTO SULLA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE TERRITORIALE: LUCI ED OMBRE

Nell’incontro dello scorso 20 gennaio il nostro Sindacato ha preso atto dei correttivi intervenuti nel Progetto originario di riorganizzazione della Rete Territoriale.

Le modifiche apportate al piano sono il frutto delle osservazioni che il nostro sindacato ha formulato, assieme alle altre OO.SS., su diversi aspetti critici del progetto. Questo supplemento di confronto ha consentito, per la prima volta nella storia delle relazioni sindacali in Banca d’Italia, di avviare un percorso maggiormente improntato al reciproco ascolto e di modificare un intervento organizzativo di significativa rilevanza, già formalmente presentato dalle Funzioni competenti a tutto il Personale dell’Istituto.

In particolare, il parziale ripensamento della previsione di unificare indistintamente ben 16 Divisioni GSP e Segreteria, che interesserà peraltro anche Filiali in cui il modello monodivisionale è in vigore già da anni, rappresenta di fatto il riconoscimento, da parte dell’Amministrazione, della fondatezza delle riflessioni che il nostro Sindacato ha avanzato nel tempo sull’evidente insostenibilità di un modello incentrato su un’eccessiva concentrazione di responsabilità in capo ad una singola unità.

La previsione dell’istituzione di specifici Settori – laddove vengano accertati carichi di lavoro rilevanti in ambedue le aree di operatività (trattamento del contante e attività segretariali) e al momento limitata a sole 6 strutture – non esclude tuttavia che nel prossimo futuro possano esservi ulteriori, analoghi interventi organizzativi.

In una prospettiva di medio periodo devono essere lette anche le decisioni assunte in materia di Educazione Finanziaria, per l’efficace espletamento della quale, a detta della stessa Delegazione Aziendale, si renderà presumibilmente necessario incrementare il numero dei nuclei al momento configurato. Su questo specifico aspetto, il nostro Sindacato richiede che fin d’ora si pensi a costituire altri nuclei dedicati all’attività di Educazione Finanziaria. L’Amministrazione, infatti, ha argomentato sulla decisione assunta, sostenendo che intenderebbe avviare i nuclei là dove non risultassero “svuotate” di attività le future Divisioni di Vigilanza di Tutela. Ma come è possibile considerare i dati di lavoro attuali, o passati, se gli intermediari su cui svolgere attività di vigilanza di tutela devono ancora essere decentrati alle Filiali? Inoltre, vi sono Filiali che, per i volumi delle attività di Educazione Finanziaria, si collocano ai vertici della produttività della rete. A nostro avviso, pertanto, si rende fin d’ora necessario istituire altri nuclei nella certezza che il progetto di decentramento di 600 intermediari alle future Divisioni di Tutela di sicuro non farà correre il rischio di “svuotamento” dell’operatività in nessuno dei punti previsti.

Nell’ambito dell’Educazione Finanziaria, comunque, deve essere valutata positivamente la rassicurazione in merito alla prosecuzione della partecipazione a tale attività, nonché alle altre usualmente proposte in collaborazione, anche del personale delle Filiali provinciali nonché di quelle specializzate nel trattamento del contante.

Una riflessione più significativa era invece attesa circa il numero dei presidi AML da istituire sul territorio e quindi, più in generale, sul ruolo e sull’immagine che la Banca d’Italia avrebbe voluto avere nel contrasto ad una forma d’illegalità estremamente pericolosa per l’ordinato sviluppo economico e sociale del Paese. La decisione di limitare l’incremento alla sola Filiale di Catanzaro non sembra soddisfacente ma, anche in questo caso, la decisione di costituire un nucleo dedicato conferma la fondatezza delle osservazioni formulate dal sindacato; in questo senso va letta anche la scelta di istituire una nuova Divisione ICAS ad Ancona.

Grande preoccupazione desta infine la ribadita volontà di procedere alla chiusura delle Filiali di Brescia e Livorno; la Banca si assumerà integralmente ogni responsabilità delle negative ricadute sulle comunità locali.

Più in generale, la definizione di quale modello organizzativo e operativo la Banca intende offrire sul territorio rientra, ovviamente, tra le prerogative del Direttorio che ne risponde, in un’ottica di accountability, al Paese ed alle sue Istituzioni locali e centrali. A nostro avviso, va da sé che l’attuazione di un progetto di potenziamento delle attività e del ruolo della rete territoriale non potrà che prevedere un fabbisogno di risorse decisamente superiore a quello oggi esistente.

Il confronto si sposterà a breve in un ambito pienamente negoziale, finalizzato ad individuare le misure più idonee a garantire il personale nel processo di riorganizzazione in atto, nella convinzione che tutti i colleghi della Rete territoriale saranno comunque, in un modo o nell’altro, interessati da interventi organizzativi che incideranno profondamente sul loro percorso professionale ed umano; il nostro sindacato, come sempre, svolgerà con impegno e dedizione il proprio ruolo di tutela e salvaguardia dei nostri colleghi in termini di aspettative professionali e personali. 

Roma, 23 gennaio 2025

Condividi: