La perequazione dei trattamenti di pensione nelle leggi finanziarie per il 2023 e per il 2024

Lo stato dei procedimenti avviati dalla Cida a contestazione della legittimità costituzionale delle misure in materia di perequazione disposte per il biennio 2023-2024

Nelle note a corredo della busta paga di gennaio (pagina 2 – ‘messaggi’) la Banca ha encomiabilmente portato a conoscenza dei propri pensionati i termini della rivalutazione per il 2024 dei trattamenti di pensione dalla stessa corrisposti, così come stabiliti dalla Legge di Bilancio di quest’anno (la legge 213/2023).  Rivalutazione che, a fronte di un’inflazione 2023 determinata al 5,4%, è stata riconosciuta per valori percentualmente decrescenti, e che per i trattamenti che interessano la maggior parte dei direttivi della Banca flettono dal 2,54% dei trattamenti di fascia tra 44.300 e 59.065 euro annui, all’1,19% dei trattamenti superiori ai 73.830 euro annui. Le misure dell’attuale Legge di Bilancio replicano, peggiorandole, quelle della Legge di Bilancio 2023, già estremamente punitive nei riguardi dei trattamenti di pensione che, come i nostri, sono imputati esser di livello medio o medio alto.

La Cida, come da nostra Comunicazione dello scorso 28 luglio (Leggi qui), aveva contestato le misure della ‘Finanziaria’ 2023 avviando l’iter per il ripristino dei meccanismi di adeguamento previsti dalla legge base sulla perequazione dei trattamenti di pensione, del 1998. Nel concreto, l’azione Cida si è poi tradotta nell’attivazione di sette ricorsi presso sette differenti sedi giudiziarie:

  • le Corti dei Conti di Lazio e Lombardia, e
  • i Tribunali Ordinari di Milano, Palermo, Roma, Savona e Trento.

La scelta dei ricorrenti  – come precisammo –  fu il frutto di una cernita tra vite professionali e decorrenze di pensione tra loro assai diverse, mentre la scelta di sette diverse sedi giudiziarie mirava a cogliere le differenze di sensibilità che gli organi giudicanti possono mostrare con riguardo a motivazioni di casi individuali affatto analoghe.

Ed è proprio con riguardo a quei ricorsi che informiamo, ora, che la loro trattazione si è già iniziata e che il loro espletamento è previsto secondo il seguente calendario

Tipo Tribunale  Sede del ricorsoData dell’udienzaNote
Ordinario  MilanoAncora da definire, per via di un imprevisto procedurale 
Ordinario  Savona24.02.2024Discussione questioni costituzionalità
OrdinarioPalermo06.05.2024Discussione questioni costituzionalità
Corte dei Conti  Milano29.02.2024 
OrdinarioTrento05.03.2024   
Corte dei ContiRoma23.10.2024   

Aggiungiamo che una delle sedi giudiziarie da noi adite, il Tribunale di Roma, ha già tenuto la sua udienza che purtroppo e inusitatamente non ci è stata favorevole. Quel giudice, secondo gli avvocati, ha infatti assunto una decisione da un lato molto superficiale (in quanto ridottasi a richiamare gli argomenti della sola parte resistente – l’INPS), e dall’altro molto deludente (dacché ha trattato la questione senza prestare attenzione agli argomenti apportati dalla parte ricorrente – la Cida).  La decisione è stata assunta sulla base dell’esame dei soli atti depositati dalle parti, senza prevederne alcun esame o discussione in aula.

Confidiamo in un diverso atteggiamento (ed esito) per i restanti sei giudizi.

Roma, 14 febbraio 2024

Coordinamento Pensionati Mario Pinna Antonio Signorello

                                                                                                                                                                           

 

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